La bottarga di tinca di Salvatore Guccione

La bottarga di tinca di Salvatore Guccione

Di Salvatore Guccione insegnante CNOS FAP di Chieri (TO)

 

Ingredienti

  • Gonadi mature di tinca
  • Scaglie di legno di ciliegio

 

Procedimento

Si aprono le tinche femmine da allevamento in periodo riproduttivo (giugno-luglio, ma è possibile che la frega avvenga anche a maggio) riconoscibili dal ventre gonfio per l’imminente deposizione delle uova.

Si estraggono le sacche piene di ovetti grigi che risultano a forma di filetto dalla consistenza molle.

Si mettono a marinare in una preparazione composta da acqua e sale, per quattro giorni.

Poi vengono fatti asciugare e messi in un fornetto da affumicatura con scaglie di legno di ciliegio.

Completata l’affumicatura i filetti risultano rigidi e consistenti.

Si conservano in frigorifero. Si consumano grattugiati con grattugie a denti fini su pasta, agnolotti, plin, risotti.

 

Tinca Gobba Pianalto di Poirino

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