Il Pianalto di Poirino è come un panettone schiacciato, una specie di grande torta di argilla. E all’argilla deve tutto. La sua conformazione a leggero saliscendi, l’antica economia del mattone e delle fornaci, l’agricoltura che ha sempre avuto a che fare con terreni costipati e impermeabili.
La terra del Pianalto è formata da argille rosse del periodo Quaternario, circa 10mila anni fa, tra un’era glaciale e l’altra e poi quando finiva l’ultima era glaciale (Wurm) e i ghiacciai riversavano enormi quantità di acque innalzando i mari e provocando immani alluvioni fluvioglaciali.
Il limo, cioè la parte più fine dei residui rocciosi strappati alle montagne e trasportati a valle sotto forma di fango, si accumularono dove le alluvioni irrompevano nel piano.
Poi, questi depositi di fanghiglia finissima, ricca di ferro per via delle rocce di origine, subivano ulteriori trasformazioni in loco, avviando il processo noto con il nome di ferrettizzazione che dà all’argilla il colore rosso ruggine. Queste argille si alternarono ad altre frutto di depositi lagunari, lacustri e ancora, fluviali. Alla fine, l’alterazione delle argille risulta di circa otto metri ed è intercalata da patine di argilla più gialla e ocra. Un mix di fanghi del Pleistocene Medio e Superiore, misti ai depositi argilloso-limosi, legati alla rielaborazione del paleosuolo fluvio-lacustre, e con alternanze argillose (facies villafranchiana) del Pleistocene Inferiore.
Nel settore settentrionale dell’Altopiano il suolo, in epoca storica, è stato adibito
prevalentemente a seminativo asciutto e a prato irriguo nei terreni fiancheggianti i principali corsi d’acqua. In queste zone e su questo limo un po’ misto a sabbia si è sviluppata la coltura dell’asparago (Poirino e Santena).
Nel settore centrale e, in parte, in quello meridionale invece, sono presenti aree più
incassate dove per effetto della dilavazione delle argille si sono raccolti limi argillosi e argilla di copertura finissima.
In questa zona mediana è distribuita la maggior parte degli stagni, dei laghetti ad uso irriguo, delle peschiere, dove la prima coltre del terreno con uno spessore compreso tra 8 e 15 metri presenta un colore ruggine, dovuto ossidazione degli atomi di ferro contenute nelle argille.
Questi sono i territori ricadenti nei comuni di Poirino, Pralormo, Isolabella, Cellarengo, Valfenera, Montà d’Alba, Ceresole d’Alba, Sanfrè, e Sommariva del Bosco.
Il Pianalto è inciso da tre torrenti: Banna, Rio Verde e Ricchiardo, corsi d’acqua piccoli ma imprevedibili, pronti a gonfiarsi nei temporali primaverili ma anche soggetti alle secche estive per via dei prelievi agricoli.
La quota del Pianalto varia tra i 230 m slm della zona occidentale agli oltre 380 m slm della zona orientale più vicina al Roero. L’altopiano si estende per oltre 50 km in direzione nord-sud, si allarga per un massimo di 15 km in direzione est-ovest e presenta una superficie debolmente ondulata; la porzione più depressa corrisponde all’area in cui scorre il torrente Banna (quota altimetrica compresa tra 230 e 240 metri), mentre le porzioni più elevate sono quelle sudorientali (a sud-est di Sanfrè), che raggiungono circa 380 metri di quota, e quelle nordorientali (attorno a Buttigliera d’Asti), con circa 290 metri di quota.
Il clima del Pianalto non è particolarmente piovoso, anzi, si tratta di una zona a margine dei temporali estivi. Le precipitazioni annue hanno una media di 700 mm ma nel periodo estivo scendono a 150-200 mm.
Le acque circolanti nel sottosuolo del Pianalto sono ricche di sali di calcio che derivano dalle falde delle zone di marne e arenarie del Monferrato e del Roero.
RIPARTIZIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE E CULTURALI COMUNE DÌ POIRINO
Via Cesare Rossi 5 - POIRINO
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.