Tra le specie animali che rendono preziosi gli stagni della tinca del Pianalto di Poirino c’è il Pelobate fosco. Il Pelobates fuscus insubricus è un piccolo rospo, un animale che non si riesce quasi mai a vedere perché vive tra i bordi delle peschiere della tinca, l’erba delle zone umide e i campi coltivati e, forse, non a tutti piacerà, ma è un anfibio molto raro. Per questo, nel 2004 è stato istituito il Sito di importanza comunitaria (SIC) “Stagni di Poirino-Favari” che ospita una delle maggiori popolazioni di pelobate fosco italiano dell’Italia settentrionale.
Nel sito caratterizzato per gli stagni della tinca sono stati riconosciuti tre habitat di importanza comunitaria. Uno è costituito dalle cenosi di erbe radicate sul fondo, liberamente natanti o sommerse, rinvenibili negli stagni con acque eutrofiche, l’altro è costituito da alcune formazioni arbustive riparie di saliceto di salice bianco (Salix alba) con ontano nero (Alnus glutinosa) e pioppo bianco (Populus alba), il terzo è costituito dalla presenza di zone di querco-carpineto.
In questi ambienti vive, appunto, il Pelobate fosco con una delle poche popolazioni note a livello italiano. Anfibio, esclusivo della Pianura Padana, è divenuto rarissimo ed è stato pertanto inserito negli Allegati II e IV della Direttiva Habitat (D.H.), indicandone la conservazione come “prioritaria”.
La principale minaccia per questo anfibio è costituita dalle strade che causano una forte mortalità di anfibi durante le loro migrazioni pre e post-riproduttive. Per quanto riguarda gli stagni della tinca le minacce consistono essenzialmente nell’immissione di inquinanti e nel rischio che vengano colmati e trasformati in superfici coltivabili.
Per tutelare il Pelobates fuscus insubricus in 14 Siti Natura 2000 tra Lombardia e Piemonte è in atto il progetto LIFE Insubricus che il Parco Lombardo della Valle del Ticino ha presentato insieme ad altri partner lombardi e piemontesi nell’ambito del programma di finanziamento europeo LIFE 2014-2020 e del settore di azione prioritaria dedicato a natura e biodiversità. Il partenariato del progetto comprende la Città Metropolitana di Torino, l’ente di gestione del Parco Paleontologico Astigiano, la società cooperativa Eleade, l’Istituto Delta di Ecologia Applicata, il parco Pineta Appiano Gentile-Tradate, l’ente di gestione delle Aree Protette Po del Torinese e quello delle Aree Protette Ticino Lago Maggiore.
Nel territorio della Città Metropolitana di Torino è previsto il rafforzamento di tre metapopolazioni (con il termine metapopolazione si intende l'insieme delle popolazioni interconnesse geneticamente tra di loro a causa della migrazione di singoli individui tra diverse popolazioni) e l’istituzione di una nuova metapopolazione nelle Zone speciali di Conservazione gestite dalla Direzione sistemi naturali dell’Ente, da perseguire attraverso interventi di ripristino e miglioramento delle zone umide esistenti e di controllo e rimozione di specie invasive che predano il Pelobate, come ad esempio il Gambero Rosso della Louisiana. Nelle Zone speciali di Conservazione affidate dalla Regione Piemonte all’ente di gestione delle Aree Protette del Po Torinese sono previsti il rafforzamento di due metapopolazioni e l’istituzione di una nuova metapopolazione. Il progetto prevede anche azioni per il trasferimento e il ripopolamento di alcune popolazioni.
RIPARTIZIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE E CULTURALI COMUNE DÌ POIRINO
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