Pianalto è sinonimo di Altopiano, ma, tra i due, il termine Pianalto forse rende meglio l’idea di una distesa rialzata che non è immersa in una catena alpina, bensì nel contesto di una grande pianura come è la Pianura Padana.
In realtà il Pianalto che prende il nome dal comune che conserva il paesaggio più significativo di quest’area è una “spalla” della pianura. Un grande accumulo di argilla, a Sud-Sud Est di Torino, che si appoggia a Ovest alla pianura formata dalle alluvioni del Po e dei suoi affluenti di destra e, a Est si appoggia alle colline del Roero, primi contrafforti sabbiosi del sistema del Monferrato-Langhe.
Il Pianalto di Poirino è geologicamente circoscritto. Ha un’estensione di circa 400 km quadrati e, più nel dettaglio, si sviluppa a sud della Collina Torinese e a nord-ovest dei rilievi del Braidese (margine nordoccidentale delle Langhe), confinando a Est con il margine nordoccidentale delle Langhe e con il Monferrato.
L’area del Pianalto di Poirino si estende tra i confini delle province di Asti, Cuneo e della Città metropolitana di Torino.
Comprende il territorio di 24 Comuni: Carmagnola, Chieri, Isolabella, Poirino, Pralormo, Riva presso Chieri, Santena e Villastellone nel territorio metropolitano di Torino; Baldissero d’Alba, Ceresole d’Alba, Montà, Montaldo Roero, Monteu Roero, Pocapaglia,
Sanfrè, Santo Stefano Roero, Sommariva del Bosco e Sommariva Perno in provincia di
Cuneo; Buttigliera d’Asti, Cellarengo, Dusino San Michele, San Paolo Solbrito, Valfenera e Villanova d’Asti in provincia di Asti.
I territori di questi comuni non sono tutti, interamente, compresi nel Pianalto vero e proprio. Il disciplinare di produzione della Tinca Gobba Dorata circoscrive minuziosamente il territorio del Pianalto in funzione della delimitazione della Denominazione di Origine Protetta.