Ottobre è il mese in cui le peschiere della tinca e il Pianalto di Poirino vedono l’arrivo di migliaia di uccelli acquatici provenienti dal Nord Est Europa lungo le rotte migratorie che dalla Scandinavia, Paesi baltici, Russia e Nord Europa conducono nei laghi e fiumi italiani oppure, più in giù, in Spagna e Africa.
Uno spettacolo che si ripete a marzo, quando si assiste alla migrazione di ritorno ai luoghi della nidificazione.
Molti di questi uccelli rimangono nella zona delle peschiere della tinca anche nel mese di novembre e, alcuni, per tutta la cattiva stagione per svernare. Il principio è che al Nord gli specchi d’acqua gelano e gli uccelli acquatici non riescono a nutrirsi dovendo così migrare dove possono garantirsi un’alimentazione costante.
Così, a ottobre si possono programmare delle gite in bici o a piedi alla ricerca degli uccelli nelle peschiere della tinca dove è più agevole osservarli (di solito i bacini più grandi) naturalmente muniti di binocolo e dopo avere scaricato un’app per riconoscerli. Ovviamente, occorre non fare rumore e stare fermi.
Tra gli uccelli più facili da osservare nel territorio della tinca gobba ci sono quelli che appartengono alla famiglia degli ardeidi: aironi cenerini, aironi bianchi, garzette, aironi guardabuoi, nitticore, solitamente posati sulle rive ad aspettare di poter fiocinare con il becco qualche piccolo pesce un topo. Poi, naturalmente, gli anatidi, che galleggiano sull’acqua. Tra questi l’anatra più frequente è certamente il germano reale (il maschio ha la splendida colorazione verde smeraldo della testa) ma si possono osservare anche le alzavole dal caratteristico fischio e poi le anatre tuffatrici come il moriglione e la moretta. Onnipresente, ormai, anche il cormorano, che in questo periodo si presenta in voli anche numerosi alla ricerca di un tinca da predare in immersione. Tra gli uccelli ittiofagi si osservano facilmente anche lo svasso in tenuta invernale bianconera e il tuffetto. Altri uccelli frequenti sono i rallidi che corrono sull’acqua come le folaghe (nere con il becco bianco) e le gallinelle (marroni-grigie con il becco giallo e rosso).
Ma le peschiere della tinca possono essere sorvolate anche da falconiformi migratori come i nibbi o stanziali come le poiane e i gheppi. I rapaci cercano topi, ratti, minilepri nella campagna. Le peschiere della tinca possono essere circondate, sulle rive fangose, da piccoli voli di limicoli come pavoncelle, cavalieri d’Italia, piro piro, beccaccini. Questi sondano il limo con il lungo becco cercando di individuare la presenza di vermi.
È uno spettacolo vedere gli uccelli nuotare, tuffarsi, involarsi e, soprattutto richiamarsi. Il periodo della migrazione è, infatti, molto ricco di richiami per tenere insieme i branchi e per comunicare le zone migliori per trovare cibo. Anche per questo si possono scaricare app o consultare siti di canti degli uccelli, oppure ci si può cimentare nei richiami con i fischietti manuali acquistabili sul web.