TeatroVillaggioIndipendente: il teatro per conoscere le culture locali

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Il video “Il pesce nella boccia” di TeatroVillaggioIndipendente ha totalizzato 146 like sulla pagina facebook “Tinca”. Un brano di uno spettacolo ambientato negli abissi di… una boccia dove si muovono personaggi grotteschi di ispirazione circense, improbabili pescatori e pesci pronti al sacrificio per fare contenti i pescatori.

Un lavoro che viene da una compagnia torinese, nata dall’impegno sociale, con un’esperienza di dieci anni alle spalle.

«La compagnia e associazione culturale TeatroVillaggioIndipendente – racconta Massimiliano Giacometti, regista e direttore artistico - è nata nel giugno del 2010, dall’esigenza di dar vita ad un evento teatrale legato al territorio della città di Settimo Torinese e, in particolare, al quartiere operaio Case Fiat. Si trattava di un evento popolare, che mirava a dare forma scenica alle memorie passate degli abitanti del luogo.

Il punto di partenza del nostro fare teatro, è la verità di relazione di comunità dove arte è vita. Giovani attori provenienti da varie esperienze teatrali e scuole del territorio si affiancano ad attori di esperienza consolidata apprendendo gli uni dagli altri in un continuo scambio. L’attore è continuamente stimolato a lavorare su se stesso partendo dalla propria personalità e dalle proprie esperienze di vita.

L’essenziale per noi è scoprire le strutture, applicare il nostro talento in un processo artistico, lavorando con pazienza e dedizione, per raggiungere il “centro” dell’emozione-verità in grado di emozionare lo spettatore (il vero interlocutore dell’evento teatrale) la nostra peculiarità, sin dall'inizio, è sempre stato il lavoro corale.

Da qui la necessità di una riflessione sulla storia passata e sulla contemporaneità che diventa urgenza di raccontare la nostra storia attraverso, anche, contenuti di disagio e di interesse comune: di quella comunità, di persone vive e autentiche interessate a un teatro che ami “osservare” più che “farsi osservare”, che è il vero obbiettivo dell’arte. Lo spettacolo per noi è l’atto finale di un processo creativo, fatto di ricerca e studio su noi stessi.

Il nostro fare teatro è suggerimento. Non abbiamo la presunzione di lanciare un messaggio definitivo, ma cerchiamo di suggerire una ricchezza per tutti, prima di tutto per noi, da condividere! Vogliamo che lo spettatore tornando a casa, porti con se: emozioni, interrogativi e dubbi.

In questi dieci anni di vita abbiamo partecipato, con i nostri spettacoli, a numerosissimi festival, rassegna e stagioni teatrali in tutta Italia, incontrando pubblici diversi, creando relazioni importantissime al fine di una crescita culturale».

Come vi siete trovati a maneggiare un tema connesso con un pesce, che è anche prodotto gastronomico e anche protagonista delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche di un territorio come il Pianalto di Poirino?

«In tutta sincerità, non conoscevamo questa bella storia particolare della tinca gobba dorata del Pianalto di Poirino. È stato un amico che ci ha erudito in merito, raccontandoci la storia e le origini risalenti addirittura al periodo sabaudo. Siamo poi venuti a conoscenza del contest e visto l'interesse che abbiamo per le tradizioni popolari, ci siamo detti che sarebbe stato bello partecipare. Purtroppo non avevamo il tempo di creare un lavoro a doc per la tinca, ma in uno dei nostri spettacoli "La Lucidità della Bilancia”, abbiamo ironizzato sul mondo dell'acqua e la pesca, con il "pesce nella boccia", dove un clown un po' strampalato, cerca di pescare un pesce all'interno di una boccia, senza riuscirci.

Il teatro da sempre, attraverso il racconto, è un mezzo importantissimo per far conoscere le tradizioni popolari del territorio. Credo che il pubblico, anche quello che non frequenta abitualmente il teatro potrebbe avvicinarsi con più interesse alle storie del passato e tradizioni popolari».

Il teatro, la video arte, e, più in generale la comunicazione artistica come possono aiutare nel rafforzamento dell’identità culturale dei territori in un momento storico come questo?

«Oggi più che mai e soprattutto in questo periodo bruttissimo, dove siamo "distanti", abbiamo bisogno di relazione. Il teatro, come in questo caso specifico, anche attraverso un piccolo video, ci permette di rimanere in relazione e in qualche modo di sentirci vivi, alleviando le difficoltà e il vuoto individuale che ognuno di noi prova.

Siamo certi che ne usciremo e allora potremmo nuovamente incontrarci purché, si sia fatto tesoro di questo tempo buio per il mondo intero e, in particolare, per il mondo artistico che saprà risollevarsi e dare gioia alle persone».

 

Tinca Gobba Pianalto di Poirino

RIPARTIZIONE ATTIVITA’ PRODUTTIVE E CULTURALI COMUNE DÌ POIRINO
Via Cesare Rossi 5 - POIRINO
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