Quando le tinche si allevavano anche nelle risaie

Quando le tinche si allevavano anche nelle risaie

L’allevamento della tinca è sempre stato praticato anche nelle risaie.

Oggi nelle risaie non si allevano più i pesci ma, fino agli anni ’70, la piscicoltura di risaia era un’attività molto diffusa nel triangolo risicolo Vercelli, Novara, Pavia.

Il principio era lo stesso che aveva portato allo sviluppo dell’allevamento della tinca nel Pianalto di Poirino: diversificare, il più possibile, il reddito agricolo cercando un’agricoltura polifunzionale. In questo caso, già che si doveva usare l’acqua per termoregolare il riso tanto valeva usarla anche per produrre anche proteine animali da pesce.

La piscicoltura nel riso era possibile solo nella risicoltura che è terminata con la semina diretta in risaia. Dal ‘700, passando dagli anni del film Riso Amaro (anni 40-50) e fino alla fine degli anni ’60, il riso veniva seminato in semenzai e, nel mese di giugno, quando le piantine avevano raggiunto il pieno accestimento con lo sviluppo dei culmi fertili e un’altezza di 30 cm, venivano trapiantate in risaia.

Oggi il riso viene seminato direttamente in campo con 5 cm di acqua. In seguito, l’acqua viene tolta e rimessa diverse volte per combattere lo sviluppo delle malerbe e favorire il diserbo. Per questo non potrebbero più sopravvivere i pesci insieme al riso.

Un tempo, invece, le camere di risaia rimanevano allagate fino alla maturazione (settembre) e quindi al raccolto. In più, l’acqua nelle camere era molto più alta: 30-40 cm contro i 5-10 di oggi. Non a caso, le mondine sono sempre ritratte mentre trapiantano o mondano con l’acqua fino al ginocchio. Con 5 cm di acqua calda e senza ossigeno nessun pesce potrebbe vivere, ma con 30 cm di acqua la tinchicoltura è possibile.

Le tinchette (e le carpette) venivano immesse subito con l’allagamento di maggio alla misura di 7-10 cm e venivano pescate con l’asciutta del riso a settembre alla taglia di 16-18 cm. Molte finivano nei canali di scolo e nelle rogge dove rimanevano negli invasi delle chiuse dove, insieme a anguille, alborelle, cavedani, scardole venivano pescate con le bilancelle, le reti quadrate rette da una spessa canna.

Le tinche erano allevate insieme alle carpe. La tradizione di allevamento in risaia ha sviluppato ricette padane tipiche abbinate al riso come il risotto alla tinca (diffuso anche lungo i grandi laghi).

Tinca Gobba Pianalto di Poirino

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